I testimoni della Cooperativa

Stavamo lì seduti, il sole ci picchiava sulle spalle e ci sentivamo liberi. Era come se stessimo asfaltando il tetto di casa nostra, eravamo i signori dell’intero creato. Quanto a Andy, rimase tutto il tempo seduto in disparte, con uno strano sorriso stampato in faccia, e ci guardava bere le sue birre. Voi potreste pensare che lo fece per ingraziarsi i secondini, o magari per farsi qualche amico fra di noi; invece io penso che l’abbia fatto per sentirsi di nuovo come tutti gli altri, anche se solo per poco tempo. (Red)

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Io dico che queste mura sono strane: prima le odii, poi ci fai l’abitudine, e se passa abbastanza tempo non riesci più a farne a meno: sei istituzionalizzato… È la tua vita che vogliono, ed è la tua vita che si prendono. La parte che conta almeno. (Red)

Tratto dal film Le ali della liberta (The Shawshank Redemption)

Storie, incroci, persone che hanno perso tutto per loro mancanza o per sfortuna, perché hanno perso la strada o non l’hanno mai trovata. Di questo parlano gli occhi degli ospiti della Cooperativa Oasi, o sarebbe meglio dire i soci lavoratori: che attraverso un’opportunità hanno trovato di nuovo un posto nel mondo, la dignità, la vita.

Ecco a voi Aldo, Toni, Valentino e Claudio.