E le prime porte che si chiudevano, altre che non volevano aprirsi, il terreno che veniva a mancare sotto i piedi, atti di vandalismo sulle serre, scritte non di simpatia sui muri della sede, il coraggio di Sandro e la comprensiva pazienza dei primi ospiti, la ricerca di un tetto, le disavventure che capitano a tutti i poveri; e qualcuno che si avvicinava per dare una mano, le parrocchie di Pordenone che sponsorizzavano iniziative, e nuovi amici, molta simpatia, le visite dei ragazzi del catechismo, qualche gesto «solenne», come quello del parroco del Pasch, don Giancarlo Pitton, che il Giovedì Santo volle lavare i piedi agli ospiti della cooperativa, durante la celebrazione della cena pasquale.
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Sono ripartite, all’Oasi, circa duecento persone.
E nessuno di quelli che hanno creduto nella possibilità di riuscita di questa ripartenza, ha avuto ragioni per pentirsi o sentirsi deluso.
Don Giancarlo Stival
Abate parroco di Sesto al Reghena e già presidente dell’Oasi