L’andare controcorrente ha reso i protagonisti [della storia della cooperativa, ndr] forti e determinati perché «assieme» si lavora e si impara ad accogliere, a condividere, ad ascoltare, a superare difficoltà reali e fallimenti dolorosi.
[…]
Così, con il proposito di riprogrammare le proprie giornate su parametri semplici e rinnovabili, alla scuola della vita che ogni giorno ci insegna il valore di ogni persona e della solidarietà, auguro a tutti di conservare l’infanzia del cuore… la semplicità responsabile… la festa senza fine. Non è un’utopia.
Don Piergiorgio Rigolo
responsabile della Casa di Accoglienza «Oasi 2» e cappellano della Casa Circondariale di Pordenone